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Paesi della Val d'Agri - San Chirico Raparo



San Chirico Raparo è un comune di 1.120 abitanti della provincia di Potenza.
Sulla sua origine sono state formulate due ipotesi: una è quella che fa ricondurre la nascita di San Chirico Raparo all'antica città di Polisandra (in greco Πολυξάνδρα), in località Noceto. La seconda fa risalire la nascita del centro alla fondazione dell'abbazia basiliana di Sant'Angelo sulle pendici del monte Raparo. Ciò è dimostrato anche dal nome del paese, il quale sembra sia derivato da San Quirico di Konya (in greco bizantino Άγιος Κύρικος Ικονίου), molto venerato dai monaci orientali e martirizzato ai tempi delle persecuzioni di Diocleziano. Fu un'antica curia del Re Ruggero, e in seguito, feudo dei Balvano, dei Chiaromonte e dei Sanseverino. Alla metà del Settecento San Chirico era uno sviluppato centro per le manifatture tessili, infatti nel paese esisteva un laboratorio per la tessitura del cotone e della ginestra. 
Nell'Ottocento San Chirico fu mandamento nella circoscrizione di Lagonegro e appartenente alla diocesi di Anglona e Tursi. 
Nel 1848 fu sede di un circolo costituzionale in cui si raccolsero le forze carbonare, e di un comitato insurrezionale che sancì un decennio di fermenti.
Interessante nel paese è palazzo Barletta in cui sono conservati arazzi e mobili d’epoca. Suggestiva è la chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo edificata sui resti di una precedente chiesa. All’interno sono conservati un crocifisso del Trecento proveniente dal monastero di Sant’Angelo, un polittico di Simone da Firenze, un calice in argento di stile barocco ed una fonte battesimale del Cinquecento; vi erano anche custodite due tele raffiguranti i SS. Pietro e Paolo, oggi conservati nel museo di Reggio Calabria. In periferia sono situati gli ultimi ruderi dell’abbazia di Sant’Angelo in cui sono visibili le celle dei monaci scavate nella roccia. Inoltre nelle vicinanze, in una grotta, si possono ammirare alcune stalagmiti ed un affresco rupestre che raffigura San Michele. Caratteristica, nel territorio, è la sorgente del torrente Trigella il cui corso d’acqua scompare in autunno e riappare in primavera, fenomeno dovuto alla natura carsica del terreno. Alle pendici del monte Raparo sgorgano due sorgenti di acque sulfuree: la Santa Quaranta e la Cortignano, efficaci per la cura delle malattie della pelle e dei reumatismi. San Chirico è circondato da verdeggianti boschi come quello della Sella del Titolo, luogo ideale per passeggiate ed escursioni; la flora locale annovera una superficie boscosa di alto fusto e ceduo composta da piante di faggio, castagno, farnia e cerro.
Mappa San Chirico Raparo
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