- - - - - - - - - - Panorama della Val d'Agri da Santarcangelo, sullo sfondo delle Murge di Sant'Oronzo, con la "Timpa Furcella", tra Missanello e San Martino d'Agri - - - - - - - - - -
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La mia passione per la Val d'Agri

La mia grande passione per la Val d'Agri risale all'ormai lontano luglio 1983, allorquando con un amico ho alloggiato per cinque giorni a Moliterno, presso il non più esistente Albergo Mazzariello, a quel tempo ottimamente gestito dal sig. Alberto Beretta, che ne aveva fatto un vero e proprio punto di riferimento per cacciatori e pescatori.
Infatti quello che ci aveva spinto fin lì era stata la lettura, su una rivista di pesca sportiva, di un articolo sul fiume Maglia che si trova proprio nel territorio di Moliterno, descritto come ricchissimo di trote.
Allettati quindi da tale prospettiva, "sbarcammo" in quella terra che, per noi cittadini di una Puglia che già in quegli anni poteva essere considerata la Lombardia del Sud Italia, ci apparve come un vero e proprio angolo di Paradiso, fermo a tanti anni prima ed immerso in una natura ancora selvaggia, popolato da persone di altri tempi, disponibili e molto ospitali verso il forestiero.
E' nato quello che viene comunemente chiamato un "amore a prima vista" e da allora ad oggi non si contano le volte che sono ritornato in Val d'Agri ... e non solo per la pesca sportiva, tanto è vero che nonostante la situazione non sia più quella di allora, continuo a ritornarci non meno di sei o sette volte all'anno.
Nel 1985 addirittura, per la mia laurea in Farmacia conseguita presso l'Università degli Studi di Camerino (MC), ho compilato una tesi sperimentale in Botanica Farmaceutica dal titolo:

"Le piante medicinali del territorio di Moliterno (PZ) e il loro uso nella medicina popolare"

... scelta scaturita dal fatto che, dovendo essere in zona almeno ogni quindici giorni nel periodo della fioritura che va dalla metà di aprile a tutto luglio, avrei avuto una scusa plausibile presso i miei genitori per poter essere vicino a quei fiumi sui quali, tra un impegno di tesi e l'altro, avrei potuto anche fare qualche pescatina a trote.
Così è stato infatti ... un periodo indimenticabile.

(1)

(2) - (3)

In quegli anni di trote in Val d'Agri ce n'erano tantissime, tanto è vero che in una giornata se ne potevano catturare (senza saper pescare bene) anche una cinquantina ... ed io a quell'epoca ero appena agli inizi con la tecnica della pesca in torrente.
Successivamente il selvaggio fiume Agri è stato incanalato tra sponde di cemento, divenendo quasi inaccessibile; il lago del Pertusillo si è impoverito dei milioni di alborelle che facevano da foraggio alle trote, dopo la immissione del persico trota. Di conseguenza sono diminuite le trote che dal lago risalivano anche il fiume Maglia ed il torrente Sciaura, ripopolandoli in maniera naturale, portando alla situazione che è attualmente sotto gli occhi di chiunque frequenti queste acque con una canna da pesca tra le mani: se non si sa pescare veramente, non si prende niente!
Il colpo di grazia lo ha dato poi la scoperta del petrolio nella Val d'Agri, con la proliferazione di pozzi e la costruzione del Centro Olii di Viggiano che appesta l'aria in maniera notevole, con danni di elevata entità a livello ambientale (inquinamento) e sanitario (aumento dei tumori).
A peggiorare poi la situazione, è intervenuta la inutile creazione del Parco Nazionale dell'Alta Val d'Agri e Lagonegrese, che ha limitato di molto le possibilità di pesca ed azzerato completamente quei già pochi ripopolamenti che la provincia di Potenza faceva in maniera altalenante e a volte (quasi sempre) sconsiderata.
Da rimarcare, a questo proposito, la chiusura alla pesca del torrente Caolo che ha allontanato i pescatori e permesso ai soli bracconieri di rastrellare quel poco di pesce che era rimasto.
Ultimamente (ciliegina sulla torta) il lago del Pertusillo è anche oggetto di studi per una forma di inquinamento che sta decimando la popolazione di carpe, la cui natura e derivazione non si riesce ancora (chissà perchè!!!) a stabilire, nonostante le raffinatissime techiche di ricerca attualmente disponibili ... e siamo al paradosso che, a causa del Parco, nel lago non si può pescare, però lo si può inquinare ...
Tutto ciò però, non diminuisce l'amore che ho per quella terra antica e dimenticata dal resto del mondo, in cui continuerò ad andarci finchè potrò, perchè al di là della pesca, è sempre piacevole avere a che fare con gente più "umana" di quella che vive nelle nostre città, con l'aggiunta (perchè no?) dell'opportunità di fare anche delle belle mangiate e passare alcune ore di relax presso la mia ormai seconda casa: la Locanda Santo Martino di Moliterno.

- Foto (1) Fiume Agri, 1 agosto 1983 ... la prima trota pescata nella mia vita.
- Foto (2) Fiume Agri, 21 luglio 1984 ... un anno dopo.
- Foto (3) Ritorno da una permanenza di cinque giorni in Val d'Agri, 16 luglio 1985.
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